Corrado, un alto funzionario del Ministero degli Interni specializzato in missioni legate al tema dell'immigrazione irregolare, viene scelto per un compito non facile: trovare in Libia degli accordi che portino progressivamente a una diminuzione sostanziale degli sbarchi sulle coste italiane. Le trattative non sono facili perché i contrasti all'interno della realtà libica sono molto forti e le forze in campo avverse con cui trattare molteplici. E c'è una regola assoluta da rispettare: mai entrare in contatto diretto con uno dei migranti. Ma Corrado casualmente entra in contatto con una giovane donna libica, già fermata nel corso della sua traversata in mare verso l'Italia, che vuole a tutti i costi ritentare il viaggio...
Andrea Segre, dopo “Io Sono Li” e “La Prima Neve”, torna a narrare le condizioni e i problemi degli immigrati con acuto realismo e precisione, grazie a una sceneggiatura ed una regia che, come nei suoi film precedenti, rinunciano ad esprimere direttamente ogni giudizio, ma riescono a rendere particolarmente toccanti, seppure amare, le storie raccontate.
Andrea Segre
Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston, Valentina Carnelutti
Italia, Francia, Tunisia
2017
Drammatico
112 min.
Il titolo più atteso della stagione, un'opera ad altissimo contenuto emotivo e spettacolare, capace far rivivere con precisione assoluta una vicenda storica molto complessa, ma anche un film strutturalmente perfetto, nelle scansioni della sceneggiatura, nella recitazione, nel montaggio che che non lascia un attimo di tregua allo spettatore e, non ultima, nella colonna sonora di Hans Zimmer che fondendosi con i rumori della guerra detta i tempi della narrazione.
Centinaia di migliaia di truppe britanniche ed alleate sono circondate dalle forze nemiche. Intrappolate sulla spiaggia con le spalle rivolte verso il mare, le truppe si trovano ad affrontare una situazione impossibile mentre il nemico si stringe intorno a loro. Gli Spitfire della RAF si sfidano col nemico in cielo aperto sopra la Manica in difesa degli uomini intrappolati a terra. Nel frattempo, centinaia di piccole imbarcazioni capitanate da militari e civili tentano un disperato salvataggio, mettendo a rischio le proprie vite in una corsa contro il tempo per salvare anche solo una piccola parte del proprio esercito.
L'ultimo film di Cristopher Nolan è già considerato un capolavoro del cinema contemporaneo.
Christopher Nolan
Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden
USA, Gran Bretagna, Francia
2017
Azione
106 min.
Isidoro, per i familiari Easy, ha 35 anni ed è stato una promessa dell'automobilismo competitivo fino a quando non ha cominciato a prendere peso. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Fino al giorno in cui il fratello gli chiede un favore speciale: un operaio ucraino è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina senza troppe formalità. Easy può così tornare a guidare...un carro funebre!
Primo lungometraggio del regista riminese Andrea Magnani, un film dalla leggerezza inusitata, ma nello stesso tempo di una dolcezza interiore che non t'aspetti, tutto con un passo asciutto, sornione, con poche parole e nessun inutile virtuosismo, che riesce a garantire un divertimento mai sguaiato, incantevole e soffusamente surreale.
Andrea Magnani
Nicola Nocella, Libero de Rienzo, Barbara Bouchet
Italia, Ucraina
2016
Commedia
91 min.
Leo, Bruno e Zvi crescono in un villaggio ebraico della Polonia di inizio Novecento, tutti e tre innamorati della stessa ragazza, la bellissima e volubile Alma. Quando la ragazza, davanti all'avanzare del nazismo, viene spedita dal padre negli Stati Uniti, Leo promette di raggiungerla e nel frattempo di spedirle, insieme alle sue lettere, i capitoli di un grande romanzo che sta scrivendo sulla loro storia d'amore. Passano gli anni e nel 2006 Leo si trova a condividere un edificio fatiscente con Bruno, con cui continua a litigare in yiddish, ed a cercare in ogni libreria quella “Storia dell'amore” che gli era stata sottratta e pare sia stata data alle stampe da altri...
Tratto dal best-seller di Nicole Krauss, l'ultimo film del regista rumeno naturalizzato francese Radu Mihaileanu (“Train de vie”, “Il concerto”) è un'opera che alterna sapientemente pathos melodrammatico, umorismo yiddish e dettagli usati ad effetto tragicomico. La nota dominante rimane però la consueta gioia e la capacità di raccontare che pochi registi contemporanei hanno saputo conservare.
Radu Mihaileanu
Derek Jacobi, Sophie Nélisse, Gemma Arterton
Francia, Canada, Romania, USA
2016
Drammatico
134 min.
Teo (Adriano Giannini) è un creativo che lavora presso un'importante agenzia di pubblicità. Ha una relazione con Greta, ma non disdegna attenzioni anche nei confronti di un'altra donna. Un giorno però conosce con Emma (Valeria Golino), una donna che ha perso la vista in giovane età, ha un matrimonio alle spalle e lavora come osteopata. Questo incontro segna profondamente Teo, cambiando il suo modo di rapportarsi con l'altro sesso. Allo slancio iniziale debbono però far seguito scelte che non sempre è facile adottare.
Silvio Soldini, dopo il il documentario “Per altri occhi” in cui seguiva alcune persone non vedenti nella loro vita quotidiana, prosegue la sua ricerca portando ora in scena la storia di una donna non vedente che interagisce con il mondo che la circonda esattamente come i non vedenti fanno nelle loro vite, dimostrandosi straordinariamente capace di affrancarsi dalle stereotipate e trite immagini del cieco (il saggio che 'vede' ciò che gli altri non vedono, il soggetto verso cui provare una più o meno malcelata pietà), e di cogliere invece la realtà e la vita di tutti i giorni.
Silvio Soldini
Valeria Golino, Adriano Giannini, Arianna Scommegna
Italia, Francia, Svizzera
2017
Drammatico
115 min.
Il quartiere di Hampstead a Londra è famoso per il suo splendido parco, Hampstead Heath, un'oasi di tranquillità nel cuore della metropoli. Sul limitare del parco abita Emily una vedova americana che, dopo la scomparsa del marito, fatica a concentrarsi sulle cose che richiedono attenzione, come il suo vecchio appartamento che sta cadendo a pezzi, le sue finanze sempre più esigue e suo figlio Philip. Un giorno, mentre dalla finestra guarda la distesa verde del parco, Emily nota una capanna fatiscente, abitata da un uomo alquanto trasandato che viene aggredito da un gruppo di criminali. Il giorno successivo la donna decide di avventurarsi nel parco alla ricerca dello sconosciuto...
Dal regista inglese Joel Hopkins una storia d'amore Usa-Gran Bretagna in età avanzata con una misura di grazia e una coppia di interpreti di ottimo livello: Brendan Gleeson nei panni di Donald ed una superba Diane Keaton che con gli anni diviene sempre più raffinata e gradevole, riuscendo a regalare alla fragile ma indomita Emily una tenerezza senza tempo.
Joel Hopkins
Brendan Gleeson, Diane Keaton, James Norton
Gran Bretagna
2017
Drammatico
102 min.
Campagna veneta, colline del Prosecco. L'ispettore Stucky è chiamato a investigare su un apparente caso di suicidio: quello del facoltoso conte Desiderio Ancillotto, che si è tolto la vita con un gesto teatrale e improvviso. Stucky, appena promosso, tenta goffamente di portare avanti le indagini, schiacciato dall'inesperienza e dal peso di ingombranti questioni irrisolte. Tra filari e bollicine, il tenace ispettore si confronta con bottai, osti, confraternite di saggi bevitori, realizzando che la chiave per risolvere il mistero sta nella peculiare visione della vita che anima la zona; che la soluzione alla misteriosa scomparsa del conte passa per la sua cantina, tra vetro, alcool e sughero....
Con “Finchè c'è prosecco c'è speranza” Antonio Padovan, giovane italiano dalla promettente carriera, sebbene viva negli Stati Uniti da quasi dieci anni, esordisce alla regia portando sul grande schermo il libro omonimo di Ervas. Una scelta non casuale se si considerano le origini trevigiane del regista e il grande amore che nutre per la sua terra natia. La trama di “Finché c'è prosecco c'è speranza” si snoda fra episodi grotteschi, malintesi ed enigmi, resi ancor più potenti da quell'aura di comicità graffiante che non cessa mai di divertire lo spettatore. Se poi, a questo, si unisce l'unicità dei personaggi si hanno gli ingredienti per un perfetto noir dall'inconfondibile stile caustico.
Antonio Padovan
Giuseppe Battiston, Teco Celio, Liz Solari
Italia
2017
Noir
101 min.
Giuseppe è un sacerdote campano, già missionario in Africa, che per superare una crisi di fede chiede al Vescovo di essere trasferito in un comune della sua terra. Don Giuseppe (Mimmo Borrelli) viene così spostato in un piccolo paesino del napoletano, dove sostituisce lo stimato parroco del quartiere, Don Antonio, uomo di grande carisma e ipnotica eloquenza, impegnato nella battaglia contro i sotterramenti illegittimi di rifiuti tossici. Prima di trasferirsi a Roma, Don Antonio introduce Giuseppe nella dura realtà del quartiere. Non passa però molto tempo e il nuovo parroco si scontra con i tremendi poteri che dominano quel luogo. Deciso a seguire con coraggio l'impegnativo percorso spirituale, fa di tutto per aiutare i membri della comunità nonostante la dura realtà che lo mette all'angolo.
Una storia che parla di umanità e della forza di difendere la propria fede davanti al dolore, ne “L'equilibrio” Marra non propone risposte o giudizi, ma è chiaro che il fulcro in cui ruota tutta la pellicola sia il coraggio e il rigore morale del nuovo arrivato. Nell'era della paura e di un sempre più problematico rapporto fra sincerità e il suo effetto nella società, il film racconta del terrore per il futuro e della paura di esprimere dissenso. “L'equilibrio” rappresenta la staticità mortifera di un Paese che non trova le risorse per riformarsi, uno slancio d'orgoglio per rinnovarsi, di una società che con la sua inerzia e timore mette a dura prova chi prova a cambiare lo status quo delle cose.
Vincenzo Marra
Mimmo Borrelli, Roberto Del Gaudio, Lucio Giannetti
Italia
2017
Drammatico
90 min.
“Non dico che le donne non dovrebbero stare in campo, altrimenti chi raccatterebbe le palle!” È una frase di Bobby Rings, tennista statunitense, nelle prime due posizioni del ranking mondiale tra gli anni '40 e '50. Il film racconta il leggendario incontro sportivo tenutosi nel 1973 tra lo stesso Riggs e la campionessa di tennis, paladina della lotta contro il sessismo, Billie Jean King. Un incontro passato alla storia come “La battaglia dei sessi”, il cui risultato è scritto nella storia dello sport ma i cui preparativi e preparazione rasentano il mito. Un match combatutto a suon di dichiarazioni e provocazioni su televisioni e copertine dei rotocalchi. Un vero e proprio circo mediatico che ha reso il campo di Houston teatro di una sfida che va ben oltre la semplice manifestazione sportiva. Chi vincerà?
Il film utilizza il tennis per raccontare la vita. Una metafora della sfida solitaria contro un avversario al di là dalla rete, ma anche, forse soprattutto, contro se stessi e i propri fantasmi. “La battaglia dei sessi” dimostra perfettamente questa doppia valenza, presentando la sfida sportiva di una donna contro un uomo, per rivendicare paghe più eque e per rispondere a una provocazione, all'alba del movimento femminista, ma anche il percorso di accettazione della propria “diversità”. Sceneggiata da un vero esperto di storie, Simon Beaufoy, vincitore dell'Oscar per “The Millionaire” ma già nominato anni prima per lo script di “Full Monty” e diretta dalla coppia di registi Valerie Faris e Jonathan Dayton (“Little Miss Sunshine”), la pellicola riesce a raccontare bene sia gli aspetti più puramente spettacolari di quel che è accaduto (lo show business prima che lo sport), sia tutto quanto ruotava dietro le quinte dell'evento. Il significato profondo sia in termini di diritti, sia di crisi di un'epoca e l'inizio di qualcosa di nuovo.
Jonathan Dayton, Valerie Faris
Emma Stone, Steve Carell, Andrea Riseborough
USA, Gran Bretagna
2017
Biografico
121 min.
Victoria e Abdul è ispirato alla storia vera dell'improbabile amicizia tra il commesso indiano Abdul e la regina Vittoria durante gli ultimi anni del suo regno. Abdul Karim ha solo 24 anni quando sbarca in Inghilterra per servire la Regina durante il suo Giubileo d'oro. Lo sguardo curioso e ribelle del ragazzo fanno breccia nel cuore dell'anziana monarca, stanca di protocolli, rituali di corte e di notizie funeste dalle colonie britanniche. Affascinata dai racconti esotici e spensierati di Abdul, la Regina comincia a preferire la compagnia del domestico alla cerchia di barbosi e petulanti consiglieri reali. Riuscirà Victoria a dissipare dubbi e pregiudizi sulla figura del giovane indiano che creano non pochi malumori e contrasti all'interno della sua stessa corte?
Presentato in anteprima mondiale, fuori concorso, alla 74° edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Vittoria e Abdul presenta dialoghi arguti, scenari sontuosi e interpreti azzeccati. Come non menzionare l'eccezionale interpretazione di Judi Dench in grado di mostrare le asprezze della Regina senza far perdere nello spettatore l'empatia nei confronti del personaggio. La pellicola di Stephen Frears racconta di un'amicizia impossibile, una favola di altri tempi, riscrivendo l'attualità per dimostrare che lo straniero non è (sempre) una minaccia.
Stephen Frears
Judi Dench, Ali Fazal, Eddie Izzard
USA, Gran Bretagna
2017
Biografico
149 min.
Ispirato alla serie “The Booth at the End”, il nuovo film di Paolo Genovese, The place, volge lo sguardo su un misterioso protagonista, ospite abituale a abitudinario di un ristorante, pronto a esaudire i più grandi desideri di otto visitatori in cambio di...alcuni compiti da svolgere. Quanto saranno disposti a spingersi oltre i protagonisti per realizzare i loro desideri? Chi di loro accetterà la sfida lanciata dall'enigmatico individuo seduto sempre allo stesso tavolo?
L'unità di luogo sembra diventata una sfida particolarmente apprezzata da Paolo Genovese che, dopo l'appartamento in cui un gruppo di amici trascorrono una sera scambiandosi pubblicamente i cellulari in “Perfetti sconosciuti”, torna nel suo nuovo film in un bar anonimo come il titolo: “The Place”. “The Place” è un tavolo a due in un bar. Un gioco di ruolo senza possibilità di fuga. Una sfida contro se stessi, il cui punto di partenza è una domanda: “Cosa saresti disposto a fare per ottenere ciò che desideri?”. Il quesito, come del resto il misterioso personaggio che lo pone, potrebbe scoperchiare il vaso di pandora dei nostri mali, oppure essere uno specchio verso la propria anima. C'è tutto in questo film, perché tutti lavorano alla perfezione. Attori, sceneggiatura, anche i costumi sono la ciliegina sulle fette di torta delle varie caratterizzazioni, così come la scenografia restituisce al film un teatro perfetto.
Paolo Genovese
Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Alessandro Borghi
Italia
2017
Drammatico
105 min.
Dai finestrini delle carrozze del Simplon Orient Express non si vede altro che neve, un'immensa distesa bianca che inonda i binari e arresta la corsa del treno diretto a Calais. La premessa della nuova versione cinematografica di Assassinio sull'Orient Express è quella tradizionale del giallo corale firmato da Agatha Christie negli anni trenta. Gli illustri passeggeri a bordo del convoglio, riuniti nel lussuoso vagone ristorante, apprendono che un atroce omicidio si è consumato durante la notte: un distinto gentiluomo americano di nome Ratchett è stato pugnalato nel suo scompartimento. Tra i presenti si fa largo il sospetto che l'assassino, bloccato dalla neve, non abbia mai lasciato il treno e si nasconda ancora tra i viaggiatori dell'Orient Express. A orchestrare gli interrogatori, perquisire le valigie e le cabine, raccogliere indizi e calmare gli animi, interviene il miglior detective sulla piazza, per caso a bordo dello stesso treno, il carismatico Hercule Poirot (Kenneth Branagh). Il grassoccio investigatore belga nato dalla penna della Christie, ascolta uno dopo l'altro i reticenti testimoni, annuendo e arricciandosi i baffi a ogni menzogna o tentativo di sviare le indagini. Il suo intuito non lo tradisce mai e la soluzione del caso è più vicina di quanto non sembri.
Pubblicato per la prima volta a puntate sul Saturday Evening Post nell'estate del 1933, e come volume unico nel 1934 (l'anno successivo in Italia), “Assassinio sull'Orient Express” è il nono della serie di romanzi che vedono protagonista l'investigatore “belgioso” Hercule Poirot, nonché uno dei più noti tra i tanti gialli scritti dalla regina indiscussa del genere, la grande Agatha Christie. La Christie lo scrisse durante un soggiorno a Istanbul, in una stanza del Pera Palas Hotel, la 441, che oggi è diventata un piccolo museo in suo onore. Nel 1974 il celebre regista Sidney Lumet propose un adattamento cinematografico del romanzo, mettendo assieme un cast che andava da Albert Finney a Ingrid Bergman passando per Anthony Perkins, Lauren Bacall, Jacqueline Bisset, Sean Connery e tanti altri ancora. Ora, a portarlo di nuovo sul grande schermo ci hanno pensato Kenneth Branagh e la 20th Century Fox, che, per non essere da meno rispetto a Lumet, hanno radunato un cast d'eccezione che comprende Michelle Pfeiffer, Johnny Depp, Daisy Ridley, Josh Gad, Judi Dench, Penélope Cruz, Willem Dafoe e Michael Peña
Kenneth Branagh
Kenneth Branagh, Johnny Depp Penélope Cruz, Willem Dafoe
USA
2017
Drammatico
114 min.
Siamo nel 1483 e Charles Dickens è a un punto di stallo della sua brillante carriera. Le sue ultime opere sono state massacrate dalla critica ed è sommerso dai debiti. In piena crisi creativa, nelle settimane che precedono il Natale decide di scrivere un racconto sullo spirito delle feste. Lo aiuteranno senza volerlo la nuova tata Tara e il suo amico di sempre John Forster.
“Dickens - L'uomo che inventò il Natale” è un continuo passaggio dal presente al passato dello scrittore, in un dialogo continuo con il vecchio e poco gentile Ebenezer Scrooge, protagonista del suo racconto e presente in carne e ossa nel corso di tutta la narrazione. Il mix perfetto delle percezioni spazio temporali è un elemento di forza di quest'opera alla quale va inoltre dato il merito, nonostante la venata malinconia che accompagna tutto lo svolgersi dell'azione, di aprirsi alla luce e all'ottimismo. Ottimo anche il cast, perfetto per un'opera corale come questa e particolare menzione va infine fatta per le scenografie, una Londra vittoriana ricostruita perfettamente, in cui lo scrittore si immerge per tutto il film e che fa trapelare anche i lati più oscuri della capitale inglese di fine Quattrocento.
Bharat Nalluri
Dan Stevens, Christopher Plummer
Irlanda, Canada
2017
Biografico
140 min.
“La Ruota delle Meraviglie” ha come sfondo la pittoresca Coney Island, con la spiaggia, la passerella e le scintillanti attrazioni lungo il litorale. Siamo nel 1950 e le vite di quattro personaggi si intrecciano ai piedi della celebre ruota panoramica costruita negli anni venti. Quella dell'imbronciata e malinconica Ginny, ex attrice emotivamente instabile, ora cameriera presso un modesto ristorante di pesce; di suo marito Humpty, rozzo manovratore di giostre; del giovane Mickey, un bagnino di bell'aspetto che coltiva aspirazioni da commediografo; e della ribelle Carolina, la figlia che Humpty non ha visto per molto tempo e che ora è costretta a nascondersi nell'appartamento del padre per sfuggire a un gruppo di spietati gangster che le dà la caccia.
Nell'ultimo film del genio newyorkese, la ruota che gira, è quella della vita e del destino, che pare non fermarsi mai su uno spicchio vincente ma riservare solo amarezza e delusione. La pellicola è una sorta di B-side proletario sull'onda di Blue Jasmine. Meno acido, meno caustico ma con più pathos e più teatralità, con una protagonista che, scena dopo scena, è sempre più Blanche DuBois, la protagonista dell'opera di Tennessee Williams “Un tram che si chiama Desiderio”. L'ambientazione è infine un tributo ad una delle più grandi passione del Woody Allen bambino, Coney Island e il suo parco divertimenti, che avevamo già visto in “Io e Annie” come casa del piccolo Alvy Singer.
Woody Allen
Jim Belushi, Juno Temple, Justin Timberlake
USA
2017
Drammatico
101 min.
Cosa non si farebbe per amore? Armand e Leila stanno pianificando di volare insieme a New York, ma pochi giorni prima della partenza, Mahmoud, fratello di Leila, fa il suo ritorno da un lungo soggiorno in Yemen, un'esperienza che lo ha cambiato... radicalmente: ai suoi occhi, ora, lo stile di vita moderno della sorella offende il Profeta. L'unica soluzione è confinarla in casa e impedirle ogni contatto con il suo ragazzo. Ma Armand non ci sta e pur di liberare l'amata escogita un piano folle: indossare un niqab e spacciarsi per donna. Il suo nome d'arte? Shéhérazade. Quello che Armand non si aspetta è che la sua recita possa essere sin troppo convincente, al punto da attirargli le attenzioni amorose dello stesso Mahmoud...
Il cinema francese non è nuovo alla commedia di estrazione sociale e negli ultimi anni si è fatto portavoce di quella pluralità etnica che in fin dei conti caratterizza la vera anima nazionale della Francia. “Due sotto il burqua” ha il pregio di affrontare il tema dell'integralismo religioso attraverso i toni leggeri della commedia ma non solo: la regista Abadi è nata e vissuta in Iran e solo nel 1998 è approdata in Francia. Pertanto il suo film è costruito con un approccio lontano dai luoghi comuni occidentali e si percepisce una peculiare raffinatezza dissacratoria offerta dalla posizione privilegiata di cui gode la Abadi, in quanto donna progressista e figlia della rivoluzione khomeinista del 1979. Il risultato è una pellicola con un forte valore civile, anarchico e sottilmente irriverente.
Sou Abadi
Félix Moati, Camélia Jordana, William Lebghil
Francia
2017
commedia
88 min.
Ispirato alla storia vera di Jan e Antonina Zabinski, “La signora dello zoo di Varsavia” è un racconto di eroismo civile in tempo di guerra, e insieme una dichiarazione d'amore per la natura e gli animali.
Sul finire del 1939, le truppe naziste bombardano la capitale polacca, riducendo il famoso zoo a un cumulo di macerie. Il direttore della struttura e sua moglie assistono impotenti all'occupazione del Paese e alla costruzione del ghetto ebraico. Ma con l'inizio delle deportazioni, nel 1942, la coppia si mobilita per nascondere intere famiglie di Ebrei all'interno del giardino zoologico, mascherato da allevamento di maiali. La villa degli Zabinski e le vecchie gabbie ancora intatte diventano un rifugio segreto al riparo dai feroci nazisti. "La casa sotto la folle stella", com'era chiamato lo zoo al tempo del suo massimo splendore, viene ricordata per aver salvato circa trecento Ebrei dal genocidio.
Gli animali e la loro purezza di fronte alla tragedia dell'Olocausto, compiuto dalle bestie feroci naziste. La storia di chi non ha voluto e non ha potuto chiudere gli occhi di fronte all'orrore. È questo in sintesi il messaggio che ha voluto passare la regista neozelandese Niki Caro con il suo ultimo film, fatto di contrasti e di tensioni incentrati sulla figura di Antonina Zabinski una donna che ha vissuto sulla propria pelle la potenza dell'odio della guerra ma che non ha voluto rassegnarsi, guidata da un'incredibile forza d'animo.
Niki Caro
Jessica Chastain, Johan Heldenbergh, Daniel Brühl
USA, Repubblica ceca, Gran Bretagna
2017
Biografico
127 min.
Giovanni, la teoria. Intellettuale impegnato e profeta dell'integrazione sociale vive nel centro storico di Roma. Monica, la pratica. Ex cassiera del supermercato, con l'integrazione ha a che fare tutti i giorni nella periferia dove vive. Non si sarebbero mai incontrati se i loro figli non avessero deciso di fidanzarsi. Sono le persone più diverse sulla faccia della terra, ma hanno un obiettivo in comune: la storia tra i loro figli deve finire. I due cominciano a frequentarsi e a entrare l'uno nel mondo dell'altro. Giovanni, abituato ai film nei cinema d'essai, si ritroverà a seguire sua figlia in una caotica multisala di periferia; Monica, abituata a passare le sue vacanze a Coccia di Morto, finirà nella scicchissima Capalbio. Ma all'improvviso qualcosa tra loro cambia..
“Come un gatto in Tangenziale”, il nuovo film di Riccardo Milani, vede di nuovo riunita la coppia Antonio Albanese e Paola Cortellesi, impegnati in una storia fra due persone che vengono da mondi completamente opposti e che difficilmente possono avere un futuro assieme. Nonostante questo, la pellicola vuole trasmettere il messaggio che vale comunque la pena conoscere meglio chi ha poco in comune con noi perché il risultato è sempre una crescita personale. Centro della storia è il contrasto fra borghese e proletaria, che Riccardo Milani racconta con una notevole sensibilità e curiosità. Albanese e Cortellesi hanno tempi comici perfetti grazie all' intesa già consolidata con l'esperienza in “Mamma o papà?” e riescono ad andare oltre alla risata immediata, fornendo spunti di analisi sociale. Un ottimo punto di partenza per una commedia italiana che ha bisogno di rinnovamento.
Riccardo Milani
Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco
Italia
2018
Commedia
98 min.
Auggie Pullman ha dieci anni, gioca alla playstation e adora Halloween. Perché è l'unico giorno dell'anno in cui si sente normale. Affetto dalla nascita da una grave anomalia cranio-facciale, Auggie ha subito ventisette interventi e nasconde il suo segreto sotto un casco da cosmonauta. Educato dalla madre e protetto dalla sua famiglia, Auggie non è mai andato a scuola per evitare un confronto troppo doloroso con gli altri. Ma è tempo per lui di affrontare il mondo e gli sguardi sconcertati o sorpresi di allievi e professori.
Wonder è l'adattamento dell'omonimo romanzo per ragazzi pubblicato nel 2012 e scritto da Raquel Jaramillo con lo pseudonimo di R.J. Palacio. Vincitore di diversi premi, ha venduto finora oltre due milioni di copie ed è stato inserito nella lista dei best-seller del 2017 del New York Times. La pellicola di Chbosky è un inno alla gentilezza verso il prossimo senza mai scadere nel banale. I personaggi sono ben caratterizzati e i dialoghi ricchi di ironia. Le scene toccanti sono numerose ma sempre moderate e non si ricade mai nell'emotività spiccia o nella tenerezza esasperata come capita spesso invece in film che trattano temi simili. Jacob Tremblay si riconferma una vera promessa del cinema, Owen Wilson e Julia Roberts rimangono ad alti livelli di recitazione così come lo spettatore si aspetta. Notevole anche il capitolo dedicato alla sorella di Auggie, Via, interpratata da un'ottima Izabela Vidovic.
Stephen Chbosky
Julia Roberts, Jacob Tremblay, Owen Wilson
USA
2017
Drammatico
113 min.
Ella è malata, acciaccata ma lucidissima. John ha la sindrome di Alzheimer ma conserva ancora il suo vigore e la sua acutezza. Il film narra della loro fuga per sottrarsi alle cure dei medici e a quelle dei figli ormai adulti. I due si regalano un'avventura per le strade americane, dal Massachusetts a Key West, a bordo del loro vecchio camper. Tra momenti esilaranti ed altri di autentico terrore, ripercorrono l'appassionata vicenda di un amore coniugale destinato a regalare rivelazioni sorprendenti fino all'ultimo istante.
"Ella & John - The Leisure Seeker” è sicuramente il film più semplice e sincero di Paolo Virzì. Al centro di questo viaggio on-the-road c'è la voglia di libertà, la libertà di poter scegliere il proprio destino e la libertà di poter esprimere genuinamente i propri sentimenti. Quelli puri, privi di banalità e retorica. Una storia d'amore così non si vedeva da molto tempo sul grande schermo e ciò che la rende tale è la spontaneità e l'affetto che Ella e John mostrano l'una per l'altro. Non servono versi poetici o imprese gigantesche per dimostrare l' amore perché è il loro quotidiano supportarsi e sopportarsi a vicenda, fatto anche di momenti di collera, la dimostrazione più grande di quell'antico sentimento.
Paolo Virzì
Helen Mirren, Donald Sutherland, Christian McKay
Italia, Francia
2017
Drammatico
112 min.
L'ora più buia cui fa riferimento il titolo è il momento cruciale della scelta, da parte del Primo ministro britannico Winston Churchill, tra l'armistizio con la Germania nazista e l'intervento nel conflitto armato. Di fronte all'avanzata dell'esercito tedesco e all'imminente invasione della Gran Bretagna, Churchill è chiamato a decidere tra la tutela del Paese in nome di una pace apparente e temporanea e la difesa dei propri ideali di autonomia e libertà.
Ore di trucco e un lavoro enorme sulla voce sono state necessarie a un sontuoso Gary Oldman per impersonificare uno degli eroi della storia britannica: Winston Churchill. Non uno di quegli stratagemmi mimetici sterili, però, ma la costruzione della parte fisica di un personaggio che attraverso la parola, compagna decisiva per un politico, convinse il proprio popolo a seguirlo nella lotta estrema contro il dilagante esercito del Reich millenario. Joe Wright dimostra le sue qualità costruendo attorno a questa figura un'asfissiante periodo di dubbio, di riflessione, con il fumo del sigaro sempre acceso ad annebbiare gli interni illuminati da fioche lampadine, nei sancta sanctorum decisionali della Gran Bretagna del periodo di guerra. Coinvolgente, con un ritmo sempre più al galoppo e un'ironia a tratti irresistibile.
Joe Wright
Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James
Gran Bretagna
2017
Drammatico
114 min.
Estate 1983, tra le province di Brescia e Bergamo, Elio Perlman, un diciassettene italoamericano di origine ebraica, vive con i genitori nella loro villa del XVII secolo. Un giorno li raggiunge Oliver, uno studente ventiquattrenne che sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docente universitario. Elio viene immediatamente attratto da questa presenza che si trasformerà in un rapporto che cambierà profondamente la vita del ragazzo.
Il regista Luca Guadagnino si sposta dalla provincia piemontese di “Io sono l'amore” a quella lombarda raccontata in “Chiamami col tuo nome”. Basato su una sceneggiatura di James Ivory, la pellicola è l'adattamento di un romanzo di André Aciman uscito dieci anni fa. Fresco di quattro nomination agli Oscar, il regista siciliano non poteva trovare momento migliore per fare il suo ritorno a casa e presentare anche al pubblico italiano un film che ha emozionato e convinto le platee più prestigiose del mondo. Un film che, nonostante l'ambientazione italiana e la nazionalità del regista, è un dramma dal respiro internazionale, una storia d'amore di grande delicatezza ed un coming of age sentito e sincero. In poche parole, davvero un piccolo capolavoro.
Luca Guadagnino
Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg
Italia, Francia, USA, Brasile
2017
Drammatico
132 min.
Convinto che la guerra condotta in Vietnam dal suo Paese costituisca una sciagura per la democrazia, Daniel Ellsberg, economista e uomo del Pentagono, divulga nel 1971 una parte dei documenti di un rapporto segreto. Settemila pagine che dettagliano l'implicazione militare e politica degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Un'implicazione ostinata e contraria alla retorica ufficiale di quattro presidenti. È il New York Times il primo a rivelare l'affaire, poi impedito a proseguire la pubblicazione da un'ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post (ri)mette mano ai documenti e rilancia grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham, e del suo direttore, Ben Bradlee.
Non è difficile scorgere nella libertà di stampa, nei guardiani della democrazia e nelle lotte femministe di cui parla l'ultima pellicola del pluripremiato Spielberg risonanze con quanto sta accadendo in USA dopo l'elezione di Donald Trump. Tuttavia “The Post”, che è cinema limpido e classico, non è solo avvincente e affascinante, è ancora di più. Dietro la storia della pubblicazione da parte del Washington Post dei Pentagon Papers, dietro alla determinazione di un'editrice capace di sfidare l'amministrazione Nixon, c'è forse anche un appello di Spielberg alle élite americane affinché escano dai loro salotti e dalle loro convenienze, per tornare a fare ciò che è giusto, etico, libero.
Steven Spielberg
Meryl Streep, Tom Hanks, Sarah Paulson
USA
2017
Biografico
118 min.
Mildred Hayes non si dà pace. Mamma di Angela, una ragazzina violentata e uccisa nella provincia profonda del Missouri, Mildred ha deciso di sollecitare la polizia locale a indagare sul delitto e a consegnarle il colpevole. Dando fondo ai propri risparmi, commissiona tre giganti manifesti con tre messaggi precisi diretti a Bill Willoughby, sceriffo di Ebbing. Affissi in bella mostra alle porte del paese, provocheranno reazioni disparate e disperate, riaprendo il caso e rivelando il meglio e il peggio della comunità.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri è una delle migliori dark comedies da molti anni a questa parte. Com'è possibile? Molto si deve al regista Martin McDonagh che riesce a ipnotizzarci usando semplicemente quegli elementi che poi sono alla base del cinema: emozioni forti, sceneggiatura audace e cast da Oscar. Punto forte della pellicola sono i personaggi, tutti straordinari perché lontani dai cliché, dal dualismo buoni e cattivi e quindi unicamente e dolorosamente umani. Un film decisamente da non perdere.
Martin McDonagh
Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell
USA, Gran Bretagna
2017
Thriller
115 min.
Elisa, giovane donna muta, lavora in un laboratorio scientifico di Baltimora dove gli americani combattono la guerra fredda. Impiegata come donna delle pulizie, Elisa è legata da profonda amicizia a Zelda, collega afroamericana che lotta per i suoi diritti dentro il matrimonio e la società, e Giles, vicino di casa omosessuale, discriminato sul lavoro. Diversi in un mondo di mostri dall'aspetto rassicurante, scoprono che in laboratorio vive in cattività una creatura anfibia di grande intelligenza e sensibilità..
Vincitore del Leone d'Oro al Festival di Venezia 2017 e candidato a ben 13 Premi Oscar 2018, "La forma dell'acqua" è una favola adulta, intrisa di passione cinefila, in grado di lanciare un messaggio di tolleranza e di amore che risuona fortissimo nel nostro presente. La pellicola di Guillermo Del Toro è un mix di emozioni, sentimenti e di amore spirituale, capace di farsi anche discorso politico senza mai diventare per questo retorico. Un film intenso e potente che ha la capacità di restituire al nostro sguardo lo stupore infantile che forse abbiamo perduto.
Guillermo Del Toro
Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins
USA
2017
Drammatico
119 min.
Secondo film diretto da Garth Davis, Maria Maddalena è un ritratto autentico e umano di una delle più enigmatiche figure spirituali della Bibbia, ottimamente interpretata da Rooney Mara. Maria Maddalena è una giovane donna in cerca di una nuova vita, che sia finalmente libera dalle tradizioni famigliari e dalla società fortemente gerarchica e maschilista del suo tempo. Troverà l'occasione per intraprendere un cammino di crescita grazie al carisma di Gesù di Nazareth. In questo suo nuovo cammino riuscirà finalmente a trovare il proprio posto nel mondo, avviandosi a un viaggio di maturazione interiore che culminerà nella città di Gerusalemme.
Chi era Maria Maddalena, la persona che per prima fu testimone della Resurrezione? Chi c'era dietro il volto della donna a cui recentemente la stessa Chiesa ha dato il nome di “Apostola degli apostoli”? Maria Maddalena è uno di quei personaggi biblici che ognuno pensa di conoscere, percependo allo stesso tempo la lacuna di numerosi tasselli per comprenderlo al meglio. Nella storia di Cristo normalmente ci si concentra sulla sua figura mentre la pellicola sposta l'attenzione sulla donna al suo fianco, che scelse di avvicinarsi a lui, apprendere i suoi insegnamenti, farne il suo stile di vita, trasmetterli agli altri fino a divenire la più evoluta tra i suoi apostoli.L'attrice Rooney Mara incarna Maria Maddalena in maniera esemplare, il suo corpo esile, senza sovrastrutture si presta perfettamente a rappresentare la personalità della Santa, che rifiuta una convenzionale vita terrena per dirigersi verso il profondo, l'essenziale, la verità cristiana.
Garth Davis
Rooney Mara, Joaquin Phoenix, Chiwetel Ejiofor
Gran Bretagna
2018
Drammatico
120 min.
Londra, anni Cinquanta. Reynolds Woodcock, celebre stilista, fa palpitare il cuore della moda inglese abbigliando la famiglia reale, le star del cinema, le ricche ereditiere, le celebrità mondane, le debuttanti e le signore dell'alta società. Scapolo impenitente, le donne vanno e vengono nella sua vita, offrendo compagnia e ispirazione. Lavoratore bulimico e uomo impossibile, Reynolds dispone delle sue conquiste secondo l'umore e dirige la sua “Maison” con aria solenne, affiancato da Cyril, sorella e socia altrettanto ieratica. Mr. Woodcock ha un debole per la bellezza che riconosce in Alma, cameriera in un hotel della costa dove si è fermato per un break(fast). La giovane donna, immediatamente sedotta da quel “ragazzo affamato”, lo segue a Londra e ne diventa la musa.
Pochi registi riescono a suscitare interesse per ogni loro nuovo film come Paul Thomas Anderson, oramai riconosciuto come uno dei più grandi del cinema contemporaneo. E pochi attori sono circondati da un'aura di culto come Daniel Day-Lewis. È facile allora capire come Il filo nascosto sia atteso con molto fervore. Candidato a 6 Oscar, tra cui quello di miglior film, miglior regia e migliore attore protagonista (Daniel Day-Lewis) e vincitore del premio per i migliori costumi, la pellicola è una metafora del potere. Potere che ogni individuo possiede o meno su di un altro. Questa volta il regista americano concentra tutto dentro un rapporto di coppia, sentimentale, svelando il filo nascosto che lega le persone che si amano: un filo fatto di passione e (in)sofferenza, di concessioni e rivendicazioni, conquiste e rinunce. Straordinario dal punto di vista formale, con una scrittura precisa e intelligente, ha in Daniel Day-Lewis e Vicky Krieps due interpreti perfetti, capaci di dare corpo, voce, sguardi ed espressioni a quei sentimenti di esaltazione e oppressione assieme che si provano durante la visione di un vero capolavoro.
Paul Thomas Anderson
Daniel Day-Lewis, Vicky Krieps, Lesley Manville
USA
2017
Drammatico
130 min.
Nella commedia Io c'è, il film diretto da Alessandro Aronadio, Massimo Alberti è il proprietario del “Miracolo Italiano”, bed and breakfast un tempo di lusso ridotto ormai ad una fatiscente palazzina. La crisi che ha messo in ginocchio l'attività sembra non aver scalfito i suoi dirimpettai, un convento gestito da suore sempre pieno di turisti a cui le pie donne offrono rifugio in cambio di una spontanea donazione. Esentasse. Ecco l'illuminazione di cui Massimo aveva bisogno: se vuole sopravvivere deve trasformare il “Miracolo Italiano” in luogo di culto. Ma per farlo deve prima fondare una sua religione. È la genesi dello “Ionismo”, la prima fede che non mette Dio al centro dell'universo, ma l'Io. Ad accompagnare Massimo nella sua missione verso l'assoluzione da tasse e contributi la sorella Adriana, inquadrata commercialista, e Marco, scrittore senza lettori e ideologo perfetto del nuovo credo.
ll film è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia 2017 e ha riscontrato numerose critiche positive, dovute anche alle interpretazioni dei tre attori protagonisti. La complicità tra Edoardo Leo e Giuseppe Battiston torna sul grande schermo dopo il successo di “Perfetti Sconosciuti” (2016).
Alessandro Aronadio
Edoardo Leo, Margherita Buy, Giuseppe Battiston
Italia
2018
Commedia
100 min.
Vittoria è una bambina divisa tra due madri. Valeria Golino è Tina, madre amorevole che vive in rapporto simbiotico con la piccola e Alba Rohrwacher è Angelica, una donna fragile e istintiva, dalla vita scombinata. Rotto il patto segreto che le lega sin dalla sua nascita, le due donne si contendono l'amore di una figlia. Interpretata dalla piccola Sara Casu, Vittoria, 10 anni appena compiuti, vivrà un'estate di domande, di paure, di scoperte, ma anche di avventure e di traguardi, un'estate dopo la quale nulla sarà più come prima.
Figlia mia è un racconto a tre, tre linee parallele legate inevitabilmente tra di loro ma che sembrano non incontrarsi mai. Tre storie. Quella di Vittoria, bambina di dieci anni dai capelli rossi, e quella delle sue due madri, la sbandata Angelica e la dolce Tina. Tre storie che proseguono ciascuna per la propria strada, chiuse nel loro cammino solitario. Non c'è sviluppo, non c'è intreccio, solo l'incontro di tre distinti filoni narrativi: la figlia che scopre la verità sulla propria nascita e incontra le sue vere origini; la madre naturale che rivendica ciò che anni prima ha consensualmente lasciato andare e la madre acquisita, che deve venire a patti con l'impossibilità di considerare il proprio amore esclusivo.
Laura Bispuri
Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Sara Casu
Italia, Svizzera, Germania
2018
Drammatico
100 min.
Numa Tempesta ha soldi, carisma, fiuto per gli affari e pochi scrupoli. Un giorno però la legge gli presenta il conto: a causa di una vecchia condanna per evasione fiscale dovrà scontare un anno di pena ai servizi sociali in un centro di accoglienza. E così il potente Numa dovrà mettersi a disposizione di chi non ha nulla, degli ultimi. Tra questi c'è Bruno, un giovane padre che frequenta il centro con il figlio in seguito ad un tracollo economico. L'incontro sembrerebbe offrire ad entrambi l'occasione per una rinascita all'insegna dei buoni sentimenti e dell'amicizia. Ma c'è il denaro di mezzo e un gruppo di senzatetto, tra morale e denaro, tenderà a preferire...
Il nuovo film di Daniele Luchetti, interpretato da Marco Giallini ed Elio Germano, una parabola dolce-amara sul fascino che il potere ed il denaro esercitano sui più deboli.
Daniele Luchetti
Marco Giallini, Elio Germano, Eleonora Danco
Italia
2018
Commedia
97 min.
Simon, un famoso musicista ormai disilluso, arriva in una scuola alle porte di Parigi per dare lezioni di violino. I suoi metodi d'insegnamento rigidi non facilitano il rapporto con alcuni allievi problematici. Tra loro c'è Arnold, un timido studente affascinato dal violino, che scopre di avere una forte predisposizione per lo strumento. Grazie al talento di Arnold e all'incoraggiante energia che la classe improvvisamente comincia a mostrare, Simon riscopre a poco a poco le gioie della musica. Riuscirà a ritrovare la forza necessaria per ottenere la fiducia degli allievi e mantenere la promessa di portare la classe ad esibirsi al saggio finale alla Filarmonica di Parigi?
Pluripremiato in Francia e presentato a Venezia 2017, un film commovente, la storia di un riscatto possibile attraverso la passione per la musica.
Rachid Hami
Kad Merad, Samir Guesmi, Alfred Renely
Francia
2017
Drammatico
102 min.
Arturo è un cuoco stellato caduto in disgrazia a causa del suo temperamento collerico, che gli ha fruttato un arresto per percosse e l'obbligo di insegnare a cucinare ad un gruppetto di ragazzi autistici affidati ai servizi sociali. Nel gruppetto spicca Guido, un ragazzo affetto da sindrome di Asperger, che ha un talento innato per l'alta cucina. Quando Guido chiede ad Arturo di fargli da tutor per un concorso culinario, uno di quelli che lo chef odia, l'insegnante non può rifiutare. Riusciranno Arturo e Guido ad aiutarsi a superare i rispettivi limiti?
Dopo i “piccoli” film “Emma sono io”, “Last Minute Marocco” e “Questo mondo è per te”, Francesco Falaschi torna a parlare di diversità mentale con una commedia lieve ma non scontata, ottimamente interpretata da Vinicio Marchioni, Valeria Solarino e da uno straordinario Luigi Fedele.
Francesco Falaschi
Vinicio Marchioni, Valeria Solarino, Luigi Fedele
Italia
2018
Commedia
92 min.
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