Venerdì 24 Maggio - ore 21:00
Sabato 25 Maggio - ore 18:00, 21:00
Domenica 26 Maggio - ore 21:00

Confidenza

di Daniele Luchetti, con Elio Germano, Federica Rosellini, Vittoria Puccini, Pilar Fogliati, Isabella Ferrari
Italia 2023, drammatico, 131 min.

Pietro, professore di un liceo, inizia una relazione con una sua ex alunna, Teresa, dotata di un grande talento per la matematica. Grazie a Pietro, Teresa riprende gli studi, si laurea con successo, ma, quando lui le rivela un suo segreto inconfessabile, qualcosa si spezza irrimediabilmente tra loro. Anni dopo, Pietro fatica a convivere con il proprio segreto anche al fianco di sua moglie Nadia e di sua figlia Emma, mentre l'ombra di Teresa che incombe lo fa sentire costantemente in pericolo.
Tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone. Un segreto è un segreto, guai a rivelarlo. Perderebbe di efficacia, di potenza, di fascino. La verità, fondamentalmente, è molto meno attrattiva della menzogna. Un paradigma tristemente attuale, in epoca di fake news e di realtà capovolte. Per questo, come lo stesso Elio Germano (protagonista come sempre eccezionale) ha spiegato, Confidenza è “un film in cui molti potranno rispecchiarsi”. Un film stimolante, sfumato, imprevedibile. Proveremo a dare un senso alla fatidica domanda del film: ma qual è il segreto di Pietro? La risposta potrebbe essere più chiara di quanto pensiate. Forse... Musiche originali di Thom Yorke

Giovedì 30 Maggio - ore 21:00

Il gusto delle cose [IN FRANCESE, SUB ITA]

di Tran Anh Hung, con Juliette Binoche, Benoît Magimel, Galatéa Bellugi
Francia 2023, commedia, 140 min.

Vi lasciamo con l'ultimo (sigh...) affascinante film della stagione, da godere in lingua originale francese
Sul finire del XIX secolo in Francia Eugenie, cuoca sopraffina, e Dodin-Bouffant, famoso gastronomo, lavorano fianco a fianco da vent'anni. Il loro è un rapporto di reciproca fiducia che progressivamente si è trasformato in una relazione sentimentale. Eugenie però si ritrae dinanzi all'idea che si consolidi in un matrimonio. Lui però non ha intenzione di arrendersi e si muove, per ottenere il risultato desiderato, sul terreno che li accomuna: la cucina.
Il regista compone il suo quadro quasi eliminando la trama, mostrando una relazione come una ricetta: gesti precisi, attenzione maniacale agli ingredienti, amore universale per quel che si crea. Dodin e Eugénie vivono un rapporto scandito da una liturgia destinata a solleticare il palato di altri. C'è qualcosa di ipnotico nella preparazione di piatti sempre più complessi, di pietanze sempre più elaborate. Il cibo è metafora di una forma di altruismo, di accudimento, di realizzazione personale; ma il suo incedere reiterato, il suo sguardo estatico sanno catturare un senso del cibo quasi mistico, mai legato a un piacere solamente terreno. È la perfezione che si cerca, la sintonia, l'equilibrio assoluto di un benessere sensoriale. Magistrale, semplicemente.