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- blog.data -->21/04/2009 (17:28:13)
- blog.autore -->Exchequer
- blog.titolo -->Le avventure del topino Desperaux
- blog.commentabile-->sì
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- blog.messaggio -->SCRIVERE IL MESSAGGIO QUI SOTTO
{[img.lat][LeavventuredeltopinoDesperaux.jpg]}**Le avventure del topino Despereaux** (The Tales of Despereaux) di Sam Fell e Rob Stevenhagen,
con le voci di Matthew Broderick, Robbie Coltrane, Frank Langella, Christopher Lloyd, William
H.Macy, Sigourney Weaver
Sotto il castello del Re di un paese lontano lontano prosperano la città dei pacifici topolini
e dei bellicosi ratti. Quando la Regina muore dallo spavento causato proprio da un roditore
durante l’annuale festa della Zuppa, il Re mette al bando la magica ricetta e tutti i ratti
del reame. Il regno diventa un luogo triste, senza luce e senza colore. Tra i pavidi topolini
però ne è nato uno che non ha paura e non scappa davanti ai pericoli, il suo nome è Despereaux
e il suo sogno è quello di salvare una principessa come un cavaliere delle favole. Il piccolo
topino ancora non sa che una principessa da salvare, nel castello, c’è davvero e che insieme
a un ratto di buon cuore sarà lui a diventare l’eroe della storia.
Le avventure del topino Despereaux iniziano come le migliori favole con il classico “c’era
una volta”. Ispirato all’omonimo racconto per ragazzi della scrittrice Kate Di Camillo,
il film è stato realizzato da Sam Fell, che di topi è un grande esperto avendo
realizzato in passato Giù per il tubo, in coppia con e Rob Stevenhagen.
- blog.finePreview -->QUELLO CHE SCRIVI OLTRE NON VERRA' VISUALIZZATO NELL'ANTEPRIMA DEL MESSAGGIO
Le avventure del topino Despereaux è un film di animazione che punta dichiaratamente
ad un pubblico infantile ma che di questa scelta ne fa un punto di forza. Il film è
molto curato dal punto di vista visivo, sebbene non utilizzi delle tecnologie rivoluzionarie
e innovative, la storia è ricca di personaggi, a volte fin troppo per un pubblico che
rischia di perdersi nelle intricate sottotrame che ne tessono la sceneggiatura, e sebbene
si sia scelta una morale consolatoria tipica del “vissero felici e contenti”, il messaggio
che ne esce è piuttosto distante da quello che normalmente questo tipo di animazione di
ci ha abituato. Il tema cardine attorno a cui ruota la vicenda è il rimorso per le azioni
compiute e la ricerca di un perdono che, a volte, può passare anche attraverso scelte
completamente sbagliate. Un tema non certo semplice da raccontare con il linguaggio dei bambini,
ma che il film riesce a veicolare in modo piuttosto incisivo.
Sebbene il target di riferimento sia molto giovane, con i pregi e i difetti che questa
scelta comporta, il film utilizza delle tecniche narrative adulte che però vendono adattate
per “aggiustare la mira”, per esempio la distinzione tra mondo umano, quello dei topi
e quello dei ratti film è costruita su un mondo multilivello che ricorda più quello di
certi racconti di fantascienza, piuttosto che l’universo delle favole. I personaggi sono
costruiti con attenzione alle psicologie, in particolare quella del ratto marinaio
Roscuro è particolarmente complessa, e non sono mai completamente buoni o cattivi, ma
nemmeno categorizzabili con altri aggettivi (simpatico/antipatico, intelligente/stupido e così via).
Ulteriore elemento a favore del film prodotto dalla Universal è l’assenza dei classici
personaggi macchiettistici, tipici della Disney ma che hanno contagiato tutto il genere
dell’animazione, che non danno vita a (gratuiti) siparietti comici o gag in stile cabarettistico,
ciononostante il film è così ricco di materiale narrativo da non apparire mai noioso.
Kate Di Camillo, autrice del libro da cui è stato tratto il film, ha dichiarato di essere
estremamente soddisfatta del lavoro che ha reso estremamente visivo il suo racconto, in particolare
sulle ambientazioni delle città di topi e ratti, capaci di trasmettere ad un primo sguardo
le psicologie dei due “popoli” e la folle magia di Boldo, l’assistente chef creato
con frutta e verdura, in esplicito omaggio ai quadri di Giuseppe Arcimboldo (tanto
che nell’edizione originale parla con accento italiano, trasformato in spagnolo
per esigenze di doppiaggio).
- blog.fine -->FINE